Richard Jewell: colpevole o innocente?
Chi è Richard Jewell e che cosa ha fatto? Molti di voi alzeranno le spalle e penseranno: “Di chi sta parlando?” Altri si ricorderanno di una vicenda molto nota negli Stati Uniti svoltasi alla fine degli anni novanta.
Richard Jewell nel 1996 lavorava come addetto alla sicurezza per le Olimpiadi di Atlanta (Georgia per essere precisi). Un ragazzo dai sani principi, un filo mammone (viveva ancora con la madre a 33 anni), che aveva come unico obiettivo quello di proteggere le persone, infatti offriva spesso il proprio aiuto anche a sconosciuti. Un ragazzo che a causa di una esposizione mediatica senza precedenti ha visto la sua immagine cambiare in poche ore.
Cerchiamo di capire bene che cosa accadde allora: durante lo svolgimento delle Olimpiadi qualcuno abbandonò uno zaino con all’interno tre esplosivi che fortunatamente vennero individuati da Jewell e segnalati alle forze dell’ordine in tempo salvando molte vite.
Richard dopo aver individuato lo zaino e aver salvato moltissime persone venne incoronato per soli tre giorni dai media come eroe nazionale.
Ad un certo punto tutto cambia, l’Fbi lo tiene d’occhio e lo individua come principale sospettato. Un ragazzo che usa lo zaino e il salvataggio all’ultimo minuto per ottenere visibilità e diventare una celebrità. Secondo le autorità un terrorista scaltro, pronto a tutto che viene monitorato dall’Fbi (posizionano delle cimici in casa, provano a fargli firmare una confessione, insomma cercano di incastrarlo).
L’unico aiuto arriverà da Watson amico e avvocato che conobbe in una precedente esperienza lavorativa e che si rivela ottimo per cambiare la sua immagine pubblica.
Questo fatto di cronaca è il classico esempio di come i mezzi di comunicazione possano orientare le opinioni del pubblico e rovinare per sempre l’immagine di qualcuno.
Richard era per i giornalisti un soggetto frustrato, alla ricerca di un palcoscenico su cui brillare, e pericoloso perché maneggiava armi (era un amante della caccia). I media avevano già deciso, Richard era colpevole.
L’avvocato riuscì a dimostrare la sua innocenza per due ragioni: la prima relativa alle tempistiche della chiamata fatta al 911 e la seconda relativa ad una completa assenza di corrispondenze (nessun DNA e prove a suo carico).
Finalmente sei anni dopo venne individuato il vero artefice dell’attentato Eric Rudolph e la sua immagine ristabilita per sempre.
Clint Eastwood con un film uscito nel 2019 riesce a raccontare magistralmente questa vicenda affidandosi ad un cast di serie A, vediamolo insieme: Olivia Wilde (la ricorderete in Dr House) nei panni di Kathy una reporter pronta a tutto, Paul Walker Hauser (Richard) e Sam Rockwell interpreta Waston avvocato determinato e imperscrutabile.
Consiglio questo film a coloro che: amano la giustizia, agli appassionati di legal thriller e soprattutto a chi non si ferma alle apparenze. Dura circa due ore, se avete l’occasione di ascoltare le lingue originali, l’attore che interpreta l’avvocato Sam è straordinario e Olivia Wilde nei panni della giornalista senza scrupoli ed etica è geniale. Buona visione.